La Luna Nuova in Sagittario ha luogo il 7 dicembre 2018 alle 8:21 a 15°7′ del Sagittario.

Alla ricerca di sé: i nostri Antenati emigrano

Questo è un Cielo che riconnette con la memoria inconscia, per portare consapevolezza sul come agiscono sottilmente le convinzioni ereditate dai nostri Antenati, perfettamente allineate con la corsia di viaggio che la nostra anima sentiva necessario per il suo sviluppo e che ha attratto l’ingresso proprio nel nostro Sistema familiare.

Una speciale connessione si attiva nel momento energetico di questo Novilunio, una sorta di integrazione tra passato e presente che per ognuno di noi sarà diversa ma che si potrebbe manifestare anche attraverso il mondo onirico. Un riunire i tasselli del puzzle scoprendo qual è il nostro posto nel mosaico familiare fatto di lunghi spostamenti, errabondi viaggi ed emigrazioni alla ricerca di qualcosa che definisse meglio la propria identità.

E’ spesso necessaria una distanziazione geografica per trovare o ritrovare sé stessi, ed è naturale che l’uscita dall’ambiente circostante e lo spaziare in luoghi diversi a contatto con culture e vissuti diversi possa costituire un diverso canale di comprensione. Il progresso evolutivo che questa Luna ci propone è nella considerazione della diversità come possibilità di ricchezza interiore e non come minaccia da cui difendersi.

Come percepisco il diverso? Come mi sento nel mio essere diverso?

Il grande Corpo dell’Umanità: ad ogni cellula la sua funzione

E’ impossibile dal punto di vista razionale comprendere come in un corpo ogni cellula abbia la sua specifica funzione, diversa eppure completamente connessa alle altre in una costante ricerca di equilibrio per il buon funzionamento della totalità. Nell’Universo il funzionamento di ogni corpo celeste è perfettamente al servizio del Tutto e durante le Costellazioni Familiari si nomina spesso la necessità di stare con Tutto.

Anche nel Sistema Famiglia ognuno di noi rappresenta una cellula col suo ruolo ed il suo posto ben precisi. L’Essere Umano, per sua natura, ha nostalgia di un momento in cui era anima fusa con l’Universo ed infatti entriamo nel nostro Viaggio di incarnazione terrena attraverso un periodo di gestazione che ripropone il sentirsi ancora un Tutto con qualcuno, nostra madre.

Quando poi ci stacchiamo da lei e a mano a mano che diventiamo esseri sempre più autonomi comprendiamo che la figura materna è distante da noi, un’altra individualità e questo ci spaventa perché ci espone alla necessità di confronto e quindi del potenziale disaccordo.

Da qui una memoria inconscia legata alla diversità come potenziale radice di un conflitto. L’esperienza della fusione con il materno è un’esperienza che ci fa sentire al sicuro, in un mondo ovattato e silenzioso, dove però la nostra porosità è tale da assorbire osmoticamente qualsiasi emozione anche dolorosa e da farla nostra portandola poi come bagaglio di appartenenza nell’incarnazione in quel Sistema famiglia.

Ci permettiamo di essere noi stessi o nel differenziarci temiamo di perdere la connessione col Tutto?

Il concetto del vivere in un corpo fisico e quello dell’essere realmente e consapevolmente incarnati non sono sempre coincidenti, l’incarnazione nella materia comporta l’accettazione dei propri limiti e la separazione da uno stato ideale di sicurezza e protezione.

Nella fusione mi sento a Casa

La nostalgia di Casa è un sentimento normale per chi si sente impegnato in un processo di crescita interiore. Molte sofferenze sono date dal senso di isolamento che l’Essere Umano prova nel sentirsi come uno straniero lontano da Casa; lo proviamo  quando nel nostro ambiente circostante ci sentiamo incompresi e soli e non riusciamo a tradurre in parole quello che si muove nel profondo del nostro cuore. Non è necessario andare chissà dove per sentire questa emozione, questo senso di solitudine, lo possiamo sentire anche all’interno delle mura domestiche quando ci sembra di parlare un’altra lingua con le persone care e ci sentiamo diversi, collegando la diversità al sacrificio nella solitudine, nell’isolamento e nella non appartenenza.

Per tutta la vita cerchiamo di provare un senso di appartenenza

Cerchiamo allora maldestramente di riproporre a livello relazionale quell’intimità con gli altri che ci fa sentire parte di qualcosa. L’Essere Umano è nato per costruire relazioni con gli altri eppure ha bisogno anche del proprio spazio in solitudine e la partita si gioca proprio sulla necessità di accogliere queste due esigenze, miccia dei conflitti e delle separazioni. E’ un costante bilanciamento tra esigenze vissute (almeno nella prima parte della propria vita) come interiormente inconciliabili, il bisogno sotteso per noi è quello di trovare il nostro giusto posto e di consentire agli altri di trovare il proprio.

Il confine: il giusto spazio ad ognuno

Nella vita di ogni giorno tutti abbiamo il nostro posto perfetto ed in particolar modo questo è importantissimo all’interno della Famiglia. Attraverso l’Astrogenealogia ci si avvicina sia alla comprensione profonda ed estesa che siamo una piccola parte della storia familiare e quindi ad uscire da prospettive vittimistiche ed egoiche riguardanti il nostro Tema Natale, che alla consapevolezza di ricoprire ognuno il nostro posto e quindi dover mettere un ordine e dei sani confini.

Siamo un  tassello del puzzle, abbiamo la nostra forma e non un’altra, non possiamo ricoprire il ruolo di un altro pezzettino e questo non ci è richiesto ma spesso ce ne incarichiamo ad esempio nella sovrapposizione di ruoli che si crea tra genitori e figli quando un figlio per lealtà sistemica si incarica di accudire il proprio genitore percepito come fragile e bisognoso e viene quindi genitorializzato a sua volta.

Viviamo il labile confine tra limitatezza del fisico incarnato ed illimitatezza dell’anima che può arricchirsi di esperienze e crescere senza sosta in un’evoluzione consapevole e costante. A volte oscilliamo tra queste due diverse tendenze incarnandole alternativamente e allora troviamo da una parte le persone eccessivamente razionali e materialiste e dall’altra le persone eccessivamente sognanti o concentrate sui percorsi spirituali isolate dal mondo esterno.

Il dialogo tra anima e corpo: materializzare lo Spirito

Ho una connessione particolare con l’Elemento Terra e nelle prime fasi del mio percorso di risveglio mi sono trovata in un conflitto importante tra ciò che vivevo e ciò che sentivo, questa parziale mancanza di collegamento tra interno ed esterno è una caratteristica particolare che possono vivere i portatori di Yod.

La lezione per me è stata quella di riuscire a conciliare queste due istanze ed ho compreso che la Spiritualità non è astrattezza e va portata nel nostro vivere di ogni giorno. Ciò significa anche accogliere le proprie fragilità, vulnerabilità e ciò che di noi ci piace meno. Questo è il Tutto di cui facciamo esperienza nel nostro corpo fisico e la Spiritualità lungi dall’essere una forma di fuga da un mondo che non va è un mezzo per creare una realtà migliore nel mondo, nel nostro mondo e nel mondo di chi accoglie la nostra vibrazione, poiché ognuno vive il suo personale mondo, dipendentemente dal lato interiore che  rende manifesto nella concretezza della sua vita in libera scelta.

Vivere come meglio si sente comprende anche due importanti concetti: il primo è un concetto di responsabilità sul fatto che nella propria libertà siamo comunque connessi ad altre persone e ne va rispettata la diversità; dall’altra parte emerge la necessità di svincolarsi dai giudizi degli altri e dall’esigenza di approvazione. 

Posso essere come sento senza necessità di aderenza a schemi o dogmi e senza sentirmi ferito se qualcuno mi contesta una diversità per lui incomprensibile, nel rispetto di tutti perché è a partire dal confronto col diverso che io posso avere l’occasione di un cambio di prospettiva. La diversità non è più da collegare alla solitudine ed all’isolamento come tutela dei propri confini e non abbiamo più bisogno del conflitto come modalità di affermazione o del conflitto come manifestazione della necessità di cocreare attacchi da cui difendersi.

Il valore della nostra unicità e diversità è fondamentale per la creazione di una società ricca, cosa mai potremmo costruire nel collettivo se fossimo tutti uguali o se tutti avessimo la stessa visione delle cose?

Ma l’evoluzione di questa Luna sta nel soffermarsi sulla propria preziosità unica ed irripetibile che si impreziosice ancora di più inserita tra tante altre, proprio come ogni perla forma una bellissima collana. Ognuno porta un contributo prezioso attraverso la propria diversità eppure custodiamo ancora le memorie dei nostri Antenati che lontani da casa si sentivano spesso giudicati se non addirittura ghettizzati o svalorizzati culturalmente. E’ ora il tempo di trasformazione di queste convinzioni, ora noi possiamo farlo e ne abbiamo tutti gli strumenti.

Uno sguardo alla tecnica

Quanto esposto origina dall’osservazione interpretativa delle particolarità astrologiche sotto citate.

E’ ovviamente il mio modo sentito di veicolarne alcuni significati con l’intento di traghettare alcuni spunti e visioni che mi auguro utili:

  • Il Novilunio in Sagittario interessa la casa XII del grafico allegato; il pianeta dispositore della congiunzione soli/lunare è Giove, a sua volta perfettamente congiunto alla cuspide della XII casa e dispositore anche dell’Ascendente.
  • Alla fine della seconda casa Marte, dispositore del Fondo Cielo e Nettuno si fondono a 13° dei Pesci, formando un aspetto di quadratura a Sole/Luna.
  • Il Sole è il pianeta dispositore della casa VIII, mentre la Luna governa il Cancro, segno intercettato in VII casa.
  • L’asse Fondo Cielo e Medio Cielo si snoda tra Ariete e Bilancia; Venere, pianeta dispositore del Medio cielo oppone Urano, pianeta dispositore della II casa, sull’asse familiare IV/X casa.
  • Il Novilunio interessa tutti ma in modo particolare le persone che hanno pianeti o punti importanti a 15° dei segni di modalità mobile (Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci).

Desidero augurare a voi e a me stessa un avvicinamento propositivo all’energia di questa Luna nuova e l’apertura al recupero luminoso di tutta l’immensità che ognuno di noi porta dai vissuti precedenti, che sia per tutti una Luna Nuova di grande luce e consapevolezza interiore.

Un abbraccio

Ross

Rossana Strika

Rossana Strika

Mi chiamo Rossana Strika, sono un'astrologa di Trieste, con tanto Amore e Passione mi occupo di Astrogenealogia, accompagnando le persone alla scoperta delle "notizie familiari" che il tema Natale ci svela. Per gli appassionati dei numeri, ho 53 anni, 2 meravigliosi figli e un altrettanto meraviglioso cagnolino, il mio assistente Jack.

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