La Luna Nuova di questo mese si forma a 15°45′ dell’Aquario alle ore 22:05 del 4 febbraio 2019.
Il Novilunio avviene alla fine della IV casa, in congiunzione applicativa alla cuspide di V casa (leggi il primo articolo sulle case di Francesca De Luca), congiunto a Mercurio e a Lilith già presenti in V casa del grafico. Trovo interessanti i piccoli ma perfetti semisestili tra Saturno a 15° del Capricorno (esattamente a metà del suo viaggio nel suo domicilio) e la congiunzione solilunare e tra quest’ultima e Nettuno, a 15° dei Pesci.
In viaggio verso la libertà: tana libera tutti!
“Tana libera tutti!” gridavamo felici quando da bambini uscivamo dal nascondiglio senza essere scoperti prima e raggiungevamo il luogo dove il gioco iniziava, dove il cercatore contava mentre i partecipanti si nascondevano.
Questa Luna Nuova avviene solamente due giorni dopo la festa di Imbolc (ti condivido l’articolo di Silvia Nicolini Zammit), Venere è appena entrata in Capricorno nella tarda serata del 3 febbraio ed assume piena titolarità in questo Tema, sia a causa della sua Signoria sull’Ascendente Bilancia che per la natura fondamentalmente venusiana del semisestile, il primo dei cosiddetti “aspetti composti” nel Tema Natale, perché di natura elementale diversa (puoi approfondire nel “Trattato tecnico di Astrologia” di Baldini, oppure in questo suo articolo sulla natura degli aspetti). Un altro testo che ti posso indicare, in lingua inglese, sugli aspetti cosiddetti minori è il libro di Alice Miller: Designs for a new Age-Rectangles and Yods.
Questo momento energetico tratta della liberazione del proprio potenziale, di un viaggio in cui tutti siamo stati coinvolti e che finalmente porta alla rottura di tutte le catene familiari e degli irretimenti basati sulla paura di non appartenere; è una trasformazione per tutti gli Antenati che in vita non avevano avuto gli strumenti per affermare la propria libertà di Essere, la fine delle lealtà costrittive, perché noi finalmente ora possiamo gridare
Tana libera tutti!
e possiamo farlo da una prospettiva rinnovata, partendo da ciò che abbiamo ereditato dai nostri Predecessori, accettandolo ed integrandolo per aprirci col giusto distacco ad un paradigma familiare collettivo, non più confinato all’interno delle mura di una famiglia biologica, appesantiti da fardelli familiari che non ci appartengono, ma lavorando per inclusione affinché il concetto di Famiglia sia allargato all’intera razza umana.
L’uscita dalle mura della fortezza: la base delle esplorazioni
Le mura della fortezza rappresentavano per i nostri Antenati una forma di difesa, di sicurezza per difendersi dalle invasioni, chiusi entro quelle mura nulla di pericoloso poteva accadere e, quando si abbassava il ponte levatoio, lo si faceva sicuri di far entrare solo gli stessi abitanti della fortezza o solo amici. Da questa prospettiva il bagaglio di convinzioni che possiamo aver ereditato è quello della chiusura difensiva e molto spesso, pur vantandoci di vivere in un mondo libero perché apparentemente possiamo muoverci come vogliamo, siamo ancora rinchiusi in quelle fortezze, paurosi di ciò che da fuori potrebbe invaderci, se non contaminarci attraverso una pericolosa diversità.
Cercando di strutturarci interiormente abbiamo sconfinato in una cementificazione, un irrigidimento della nostra interiorità; l’altro giorno bevevo un caffé con una carissima amica e discutevamo di come, sotto le mentite spoglie di un’apertura spirituale, di un’apparente liberazione dagli schemi e dalle quadrature mentali, ci siamo creati tutta una serie di altre sovrastrutture, dovute spesso all’orgoglio spirituale e al sentirci diversi, ad un livello diverso eppure
Chi siamo noi per giudicare il grado di consapevolezza delle altre persone? Chi siamo noi per pensare di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato? Quale arroganza!
Oscilliamo tra la paura di uscire dalla fortezza e la spregiudicatezza di voler dimostrare al mondo che siamo coraggiosi, liberi, capaci di esplorare l’ignoto e invece abbiamo ancora tante, tantissime paure. Il cambiamento spaventa e staccarsi dai luoghi anche interiori che hanno svolto una funzione protettiva, seppur limitativa, ci fa tremare le gambe. Malgrado la paura procediamo, perché come ho scritto più volte, il coraggio di essere sé stessi non ha bisogno di dimostrare nulla a nessuno, ma ha bisogno di un po’ di allenamento e così, togliendo mattoncino dopo mattoncino, abbassiamo le nostre difese interiori perché all’esterno non esiste minaccia se affrontiamo le nostre paure interiori, per creare il pacifismo esteriore bisogna pacificarsi dentro di noi.
Ogni esplorazione comprende l’ampliamento della zona di comfort, lo spostamento del proprio confine interiore per far entrare comodamente esperienze che prima non avrebbero potuto entrare per mancanza di spazio, chiusi come eravamo nei nostri recinti spinati interiori, sicuri ma soli.
Da Saturno a Nettuno: il distacco che unisce
Questa Luna Nuova in Aquario ci mette a confronto con la capacità di fare delle scelte diverse, anche a livello relazionale.
Giove in Sagittario in aspetto di trigono a Marte in Ariete ci dona la capacità di dare fiducia, non certo quella fiducia dipendente che deriva dalla paura di stare da soli accettando qualsivoglia compromesso, no! Ora i giochi cambiano e le relazioni che nascono in questo momento devono saper integrare passato e presente in un’ottica di costruzione futura dove le ferite e le cicatrici interiori siano un prezioso diamante da lucidare, ma senza che impediscano al nuovo di irrompere nelle nostre vite.
Il distacco dal vecchio ed obsoleto modo di considerare la Famiglia può invece unire tantissime persone in una concezione di Famiglia Umana molto più ampliata, tutti uguali, tutti alla pari, tutti ad un pari livello di dignità. Ed è anche un momento di forte indipendenza per i nostri figli, che da soli e spontaneamente potrebbero voler fare delle esperienze di distanziazione geografica dalla diade genitoriale proprio per scardinare alcune vecchie strutture familiare e ripulire, rinnovare l’Albero Genealogico impreziosendolo della dimensione dell’avventura.
Ed affiora anche per noi genitori il momento di interrogarci sulle reali motivazioni interiori che smuovono il nostro preoccuparci per le loro nuove esperienze.
Genitori liberi: la paura di reinventarsi
Siamo ad un momento di svolta dove molti figli vanno a studiare altrove, si allontanano da casa e se ci siamo identificati a lungo col nostro ruolo genitoriale ci chiediamo chi siamo.
Perdersi nei ruoli fa perdere di vista la propria natura autentica, gli autentici desideri ed obiettivi che possono essere ancora tantissimi e che ora, quando i figli crescono e siamo genitori più liberi, hanno la possibilità di vedere la libera manifestazione.
La paura di reinventarsi è una fase che si attraversa quando si attraversano dei passaggi di vita fondamentalmente parificati ad una nuova nascita, quando dall’identificazione assoluta in un ruolo si va verso il distacco da quel ruolo ma ancora non si sa bene chi si diventerà, rivivendo la dualità simbiosi/separazione che ha accompagnato il nostro ingresso nell’incarnazione.
Le crisi di identità ci accompagnano per tutta la vita e, secondo la mia visione, sono delicati momenti di passaggio da custodire preziosamente a testimonianza del nostro essere vivi, in eterno divenire e mutamento.
Nascondersi nel bozzolo per paura di trasformarsi in farfalla e mostrarsi come tali in un mondo che ti ha sempre identificato come una crisalide, non è una buona idea. Forse che ci siamo rinchiusi fin troppo in quel bozzolo per paura di cosa avrebbero detto gli altri se fossimo stati la farfalla più bella e libera e così ci siamo identificati con gli altrui dettami, schemi, chiusi in quel bozzolo come in una fortezza.
Ora la nostra inconscia volontà di uscire allo scoperto sta cocreando anche in famiglia degli spazi liberi per potersi esprimere perché sapete, nel nostro rimanere nel bozzolo abbiamo anche avuto tutto il tempo per prepararci ad uscire con grande eleganza e consapevolezza, come quando i miei figli mi chiedono come mai ci metto un’ora a prepararmi prima di uscire mentre loro ci mettono cinque minuti (rimane il loro grande dilemma generale sul mondo femminile), i bei risultati richiedono il giusto tempo.
Questo è un momento di grande rinascita per tutti, per i genitori, per i figli, per gli Antenati che in una dimensione spazio-temporale diversa evolvono insieme a noi attraverso le nostre quotidiane scelte.
Vi dono una scena del film “Billy Elliott“, augurandovi ed augurandomi di diventare come Billy, elettricità, conduttori di un nuovo modo di intendere noi stessi e la nostra vita.
Buona Luna Nuova!
Un abbraccio universale
Ross
Immagine: Geralt Pixabay