Nel passato i mancini venivano visti come “diversi”, quasi come individui “malati”; si sono attribuiti innumerevoli significati negativi a ciò che veniva collegato al vettore sinistro ed ancora oggi modi di dire correnti quali “mi sono alzato col piede sinistro” o “mi hanno giocato un tiro mancino”, restano sinonimi di situazioni nefaste.
Tutto intorno a noi è modellato per le persone destrimani ed i “poveri” mancini (circa il 5-7 % della popolazione), pur non essendo più considerati esseri singolari, spesso incontrano difficoltà nel trovare oggetti di uso comune adatti alla loro manualità.
Fortunatamente a partire da qualche decennio non viene più corretta l’attività scrittoria dei bambini mancini che sono lasciati liberi di scrivere sin da piccoli indifferentemente sia con la mano destra che con quella sinistra, evitando così di incorrere, come invece succedeva un tempo, in difficoltose e “contro natura” automatizzazioni non sempre ben riuscite.
Insomma, scrivete con la mano che volete, basta che funzioni! come disse Woody Allen in un suo film
Quella del mancinismo è una questione “seria” per il grafologo e facilmente sdrammatizzabile, soprattutto oggi, da quando si sono sdoganti pregiudizi e falsi miti sulla modalità più corretta da intraprendere nei confronti della scrittura; ognuno deve trovare la strategia più congeniale ad un approccio con carta e penna che risulti facile, che non produca affaticamento e dolore, che consenta di essere soddisfatti del proprio prodotto grafico e che, soprattutto, ci rappresenti.
Essere mancini non significa essere agevolati o svantaggiati nell’apprendimento della scrittura, perché ognuno di noi è programmato dalla nascita ad utilizzare con maggior facilità un emisfero cerebrale piuttosto dell’altro e quindi per conseguenza, sviluppare abilità grafomotorie con una mano piuttosto che con l’altra; va inoltre considerato che la lateralità non riguarda soltanto l’organo della mano, ma anche quella dell’occhio, del piede, dell’orecchio e che si possono verificare anche casi in cui si usino di preferenza la mano sinistra ed il piede destro (per esempio) e così via …
Lo specchio di Leonardo e le misteriose doti dei mancini
Si attribuiscono ai mancini maggiori capacità creative e migliore senso estetico; ricordiamo fra i tanti, alcuni artisti famosi quali Paul Klee, Pablo Picasso, Raffaello Sanzio ed il grande fra tutti Leonardo da Vinci, famoso per la sua abilità di riuscire a scrivere a “specchio”, caratteristica che ha contribuito ad alimentare intorno a lui un alone di leggendarie e misteriose imprese.
Oggi, per un bambino mancino, la scrittura non deve più rappresentare un problema, l’importante è che si presti attenzione alla postura, all’impugnatura dello strumento, ad una corretta inclinazione del foglio; e ricordate che l’antica popolazione Incas considerava l’essere mancini un segnale di fortuna!